| Sobbalzò, sgranando appena gli occhi, poi, dopo aver visto i suoi pensieri volar via velocemente, riuscì a riconoscere la voce della ragazza, o meglio, della mutante. Alzò il grosso paio di occhiali e lo poggiò nuovamente sulla fronte, reggendo con l’altra mano l’estremità del cappuccio, per non farlo cadere, non ci teneva a farsi vedere da nessuno, in fondo c’erano altri palazzi con finestre aperte nei dintorni e inoltre, non poteva di certo fidarsi a primo impatto della mutante, poteva anche essere al servizio dei militari, anche se, non ci sembrava affatto, e ispirava una sorta di fiducia, che Rho cercava di scacciare, solo in parte.
Gli disse una semplice parola, sembrava quasi un sussurro, notava una sorta di insicurezza nella sua voce, e, pensandoci bene, anche nella parola scelta, decise di ricambiare il saluto, girandosi e volgendole lo sguardo, capì inoltre che sarebbe stato l’ideale se fosse stato lui a darle modo di continuare ad interagire, era un tipo chiuso, di certo non timido.
-Ciao, ci siamo rincontrati dopo poco, ma devo ammettere, che un po’ ci speravo, tu?- Disse sincero, schietto, in fondo la mutante, come ormai non è più nuovo, gli ispirava fiducia, che si rifiutava di ignorare del tutto, inoltre gli faceva quasi tenerezza il suo atteggiamento, insicuro, di chi non interagisce di certo con altri, timida e dolce; poteva “rischiare” di perdere un po’ di tempo parlando con lei.
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